Youth do it better

Youth do it better

I giovani utilizzano il web molto più di qualunque altra generazione. È cosa nota. Questa caratteristica li rende parte di un “mondo virtuale” fatto di continue e molteplici interconnessioni. Una rete di relazioni digitali unica e in continua espansione. Rappresentano, di fatto, una “comunità allargata” capace di organizzarsi e far sentire, in molti casi, la propria voce su molteplici tematiche contemporanee, anche quelle di carattere economico, sociale e ambientale. Un’attitudine “naturale” e informale che caratterizza il nostro tempo.

Voce ai giovani.
Ma esistono anche organizzazioni istituzionali che fanno sentire la voce dei giovani. Fra queste spicca Sustainable Development Solutions Network (SDSN) Youth, l’organizzazione delle Nazioni Unite (nata nel 2015 da una costola di UN SDSN) per lo sviluppo dell’Agenda 2030 a partire dai giovani. Anche un’organizzazione storica di studenti come AIESEC (Associazione mondiale di studenti in materie economiche) ha da tempo posto la sostenibilità tra i propri focus scommettendo sulla sua diffusione nel mondo delle imprese e, dunque, per i giovani che vi entreranno.

Cambiare mentalità per cambiare in meglio.
L’Agenda 2030 tocca ogni aspetto della nostra vita futura, da quelli più privati, come i nostri comportamenti quotidiani, a quelli più globali, riferibili al pianeta nel suo complesso. Il loro raggiungimento non passa da una consapevolezza ma, soprattutto da un cambio di mentalità, da una sorta di “reset”. Ed essere giovani aiuta. I giovani hanno meno legami con mentalità sedimentate e dunque è più semplice per loro aderire a un nuovo pensiero.

Condividere: una buona azione quotidiana.
Gli obiettivi dell’Agenda 2030 sono raggiungibili, del resto, solo attraverso un approccio condiviso. I giovani fanno della condivisione (non solo sulla rete ma anche conoscendosi e viaggiando) una pratica quotidiana. È proprio da questo spirito che potranno contribuire a costruire, prima di tutto per se stessi, un futuro migliore.

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