Parola d’ordine reskilling

Parola d’ordine reskilling

Uno degli effetti della crisi sanitaria sul mondo del lavoro è stata l’enorme pressione sulle imprese per organizzare iniziative di riqualificazione e miglioramento delle competenze dei propri collaboratori. L’improvviso passaggio da un’attività lavorativa svolta in azienda ad una compiuta nella propria abitazione ha svelato quanti elementi di complessità vi siano in una transizione che, almeno inizialmente, molti hanno sottovalutato.

Secondo uno studio del McKinsey Global Institute, la riqualificazione delle competenze è la chiave del successo della rivoluzione digitale: “People are the key”. Il digital reskilling consentirà entro la fine di questo decennio di cambiare funzioni lavorative oppure acquisire nuove skill a più di 370 milioni di lavoratori. Contemporaneamente si stima che il progresso tecnologico potrà creare nuove opportunità per oltre 130 milioni di persone.

Anche il Report del World Economic Forum evidenzia come in uno scenario che muta velocemente le competenze diventano rapidamente obsolete. Secondo il documento entro il 2025 il 50% di tutti i lavoratori avrà bisogno di essere coinvolto in un piano di aggiornamento. Per questo saranno sempre più necessari percorsi di reskilling, per sviluppare nuove competenze nei dipendenti che assumono una diversa funzione nell’organizzazione, e di upskilling, per migliorare le competenze esistenti attraverso percorsi di aggiornamento.

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