Focus sulle professioni: lavorare nel settore dei diritti umani


Cambia la società e cambiano e si diversificano anche le professioni legate alla tutela dei diritti umani. Dal Disability Manager al Diversity Manager, dall’avvocato specializzato allo psicologo, il mercato chiede professionisti con competenze specifiche in settori diversi.
Una richiesta che riguarda non sono solo le organizzazioni che si occupano di politica internazionale ma anche le imprese che reputano importante inserire figure specializzate con ruoli nuovi. Un fenomeno iniziato negli anni ’80 negli Stati Uniti con la nascita del Disability Manager, assunto per occuparsi di situazioni di disabilità temporanea o causate da infortuni o malattia, che successivamente ha allargato il raggio d’azione e oggi si occupa anche dell’inclusione lavorativa.
Un ulteriore passo in avanti è stato fatto con l’introduzione in molte aziende del Diversity & Inclusion Manager. Grazie a questa figura si è passati dal solo inserimento delle persone con disabilità all’inclusione di tutti coloro che possono essere vittime di discriminazione per età, genere, orientamento sessuale, religione.
Alcune imprese hanno introdotto nell’organizzazione anche uno psicologo seguendo quanto già sperimentato da anni nel mondo dello sport. Questa figura, inizialmente utilizzata quasi esclusivamente dalle Risorse umane in fase di selezione del nuovo personale, ha ora l’obiettivo più ampio di migliorare il clima aziendale.
Ma l’evoluzione continua: per esempio, è nato l’ergonomo dell’inclusione, un professionista che utilizzando la tecnologia offre ai lavoratori disabili o ai dipendenti più anziani ausili che permettano loro di lavorare nelle stesse condizioni di tutti gli altri. Una professione complessa che richiede competenze trasversali: ingegneria gestionale, neuroscienza, psicologia, management e una formazione medica.