Da consumatore a consum-autore

Da consumatore a <i>consum-autore</i>

Esigente, selettivo, autonomo, competente, proattivo, spesso poco fedele alla marca: queste le caratteristiche del consumatore che oggi alcuni studiosi, fra cui in Italia il sociologo Francesco Morace, chiamano consum-autore.

Un neologismo nato dalla considerazione che il consumatore diventa autore quando si rende conto di poter mandare messaggi alle imprese: non solo è consapevole che le sue scelte d’acquisto hanno ricadute dirette sul futuro di chi produce e distribuisce, ma sa anche che la sua voce può arrivare a influenzare le strategie aziendali. Un consum-autore, quindi, più cosciente e riflessivo rispetto al passato che si informa, legge le etichette, si chiede se quel prodotto è stato realizzato rispettando i diritti dei lavoratori, quali politiche di sostenibilità ambientale sono state adottate dal brand e se quel tipo di packaging utilizzato è proprio necessario…

Come afferma Leonardo Becchetti, Ordinario di Economia Politica all’Università di Roma “Tor Vergata”, oggi le persone sono più consapevoli del loro potere. Secondo la sua teoria del “voto col portafoglio” il consumatore può usare il suo potere di acquisto e di risparmio per premiare o, viceversa, punire, aziende e/o Paesi responsabili o irresponsabili dal punto di vista sociale e ambientale.

Le imprese più attente hanno compreso la portata del cambiamento in atto e sono consapevoli che oggi la sostenibilità rappresenta una scelta in un certo senso “obbligata“. Numerosi studi e ricerche affermano che i risultati economici di un’azienda passano sempre di più dalle scelte di responsabilità sociale e ambientale messe in campo. È il momento giusto, quindi, per trasformare quelle che finora erano considerate criticità in nuove opportunità di crescita.

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