Giovani e futuro sono sinonimi. Il futuro, in primo luogo biologicamente, appartiene a loro. Da sempre. In un pianeta, però, meno ricco di risorse e dai problemi nuovi, questa relazione è diventata meno scontata. Il futuro, almeno come lo abbiamo conosciuto nella seconda parte del XX secolo – quando era ovvio che le nuove generazioni avessero una qualità della vita migliore delle precedenti (almeno in occidente, e per molti) – semplicemente non esiste più. Per i ragazzi attivarsi per il cambiamento è diventata oggi una priorità.
Una storia che insegna
In questo senso una storia interessante è quella di Greta Thunberg, la ragazzina svedese di 15 anni che ha scelto di scioperare dalle lezioni e sedersi sotto il Parlamento per costringere i politici ad agire sul cambiamento climatico. Anche lei, come migliaia di suoi concittadini, ha visto questa estate bruciare in Svezia ettari di foreste: centinaia di alberi e terreni aridi trasformati in muri di fuoco anche a causa del riscaldamento globale.
Agire per cambiare
Greta è stata capace di dare corpo alla sua protesta grazie al climate strike, lo sciopero per il climate change. La sua azione ha attirato l’attenzione non solo di altri giovani ma di un’ampia comunità consapevole dell’urgenza del problema. Greta ha poi fatto sentire la sua voce a COP24, la conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico che si è svolta a Katowice in Polonia.
Una lezione per i potenti
La studentessa, che il Time ha inserito nella lista delle teenager più influenti al mondo nel 2018, ha impartito una lezione ai potenti del mondo. I giovani con la loro energia e la loro creatività saranno i veri agenti di cambiamento. Saranno loro a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile e a costruire un futuro migliore per l’uomo e l’ambiente.