Si può sconfiggere un nemico, ma non il Pianeta. La tecnologia ci aiuta a vivere in questa crisi e a superarla, ma dobbiamo guardare avanti, costruendo una coesione globale e dando vita a “unità di resilienza trasformativa”: queste le parole di Mario Draghi sul Financial Times riprese da Enrico Giovannini, portavoce di ASviS, l’Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile.
Di fronte a un evento drammatico e globale come la pandemia da coronavirus Covid-19, in molti hanno capito che il futuro sarà diverso. In questa situazione i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 diventano ancora più importanti e rappresentano un punto di riferimento nella fase di ripartenza.
Bisogna però fare bene e fare presto: il segretario generale dell’ONU António Guterres ricorda che siamo entrati nella “Decade of Action” (2020-2030). In questo decennio bisogna impegnarsi di più a tutti i livelli per evitare conseguenze catastrofiche, come il peggioramento del cambiamento climatico, l’aumento dei problemi economici e sociali e lo scoppio di nuove crisi sanitarie.
Bisogna imparare ad ascoltare il Pianeta, studiare soluzioni più efficaci ed efficienti per produrre utilizzando meno risorse, ridurre le disuguaglianze sociali… Bisogna capire come dovrà cambiare il modo stesso di fare impresa, come si dovranno modificare gli stili di vita e le abitudini di lavoro, come dovrà trasformarsi il modo di comunicare.
Ecco perché nel pianificare la ripartenza sarà ancora più importante usare la “lente” dello sviluppo sostenibile per non ripetere gli errori del passato e avviare un percorso di vera trasformazione verso un futuro migliore.