Imprese e finanza sostenibile
Nel percorso verso la transizione ecologica non sono sufficienti le risorse pubbliche e diventano quindi fondamentali gli investimenti delle imprese private per raggiungere alcuni obiettivi importanti come contrastare la crisi climatica e ridurre le disuguaglianze.
Anche per questo organismi e iniziative internazionali (come l’UNEP, il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) stimolano una maggior collaborazione tra mondo dell’impresa e operatori della finanza che insieme possono contribuire alla costruzione di un modello di sviluppo più sostenibile con un orientamento al medio-lungo periodo.
Il dato positivo è che cresce il numero delle organizzazioni che credono nell’impact investing, cioè nella scelta di investire in organizzazioni e fondi che generano un impatto sociale e ambientale misurabile e nello stesso tempo producono un ritorno economico per gli investitori.
L’impact investing punta non solo alla riduzione delle emissioni ma anche al contrasto delle disuguaglianze e prevede la selezione dei titoli in portafoglio secondo criteri ambientali, sociali e di governance: vengono infatti privilegiati gli investimenti che utilizzano alcuni standard definiti da OCSE, ONU e Agenzie ONU come ILO, UNEP, UNICEF, UNHCR. In molti casi nella fase di analisi che precede l’investimento viene usata l’Agenda 2030 come strumento di valutazione degli aspetti socio-ambientali associati alle attività da realizzare.
In questo scenario in grande cambiamento le imprese che hanno fatto della sostenibilità un driver strategico per finanziare i loro investimenti ricorrono a strumenti come green bond e green loan utilizzati per sostenere interventi legati alla transizione energetica e alla lotta alla crisi climatica.
Un impegno che in molti casi coinvolge l’intera filiera a monte e a valle dell’impresa e che contribuisce al raggiungimento degli obiettivi che l’organizzazione si è data.