Imprenditori e manager “visionari”
Sono molti gli imprenditori e i manager che con la loro sensibilità o le loro intuizioni hanno contribuito in modo significativo a orientare l’evoluzione della cultura d’impresa.
Il nome dell’imprenditore italiano Adriano Olivetti (1901 – 1960) è uno di questi. Una sua frase, molto nota, sintetizza bene la ricchezza (e il contenuto di futuro) del suo pensiero: “La fabbrica non può guardare solo all’indice dei profitti. Deve distribuire ricchezza, cultura, servizi, democrazia. Io penso la fabbrica per l’uomo”.
In anni più recenti ha suscitato grande interesse l’esperienza e l’impegno a favore dell’ambiente dell’imprenditore statunitense Yvon Chouinard (1934) che, dopo aver contribuito profondamente all’evoluzione dell’attrezzatura per l’arrampicata su ghiaccio, e fondato e guidato la società di abbigliamento sportivo Patagonia (1973), nel settembre 2022 ha annunciato la volontà di cederla a un fondo ad hoc (Patagonia Purpose Trust) e a un’organizzazione no-profit (Holdfast Collective) affinché tutti i profitti aziendali possano essere reinvestiti nella lotta al cambiamento climatico.
Un’altra figura imprenditoriale distintasi per l’impegno a favore dei diritti umani e l’ambiente è stata la britannica Anita Roddick (1942 – 2007), fondatrice nel 1976 dell’azienda cosmetica The Body Shop. Il suo approccio alla bellezza e al business è stato diverso e innovativo. La scelta della Roddick fu quella di utilizzare ingredienti naturali ed etici e di vendere i suoi prodotti in confezioni essenziali e ricaricabili. Scelte semplici, che negli anni ’70 risultarono “rivoluzionarie” e che hanno contribuito a diffondere la sensibilità verso l’ambiente e la giustizia sociale e a promuovere una idea di bellezza meno legata a canoni imposti e più a una presa di cura di se stessi, per aiutare le persone a sviluppare autostima ed energia positiva.
Fra gli esempi interessanti nel mondo dei manager merita senz’altro invece una menzione l’esperienza di Paul Polman (1956), per 10 anni (fra 2009 e il 2019) CEO di Unilever. Il suo impegno per favorire l’affermazione di imprese capaci di migliorare la vita di tutti è delineata nel libro Net Positive: How Courageous Companies Thrive by Giving More Than Take. Secondo Polman, le imprese oggi sono chiamate a contribuire a trovare risposte per le due grandi sfide che stiamo affrontando: i cambiamenti climatici e la crescita delle disuguaglianze. Le aziende per Polman dovrebbero mettersi in prima linea e supportare i governi che, da soli, non riusciranno a risolvere questi problemi.