#healthforall.
Tutti per la salute, la salute per tutti.

Tra i 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 per il futuro del pianeta e delle persone, due hanno al centro la salute: il numero tre (assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età) e il sei (garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie).

Ricordare, per fare.

Il 7 aprile, Giornata Mondiale della Salute, è stata l’occasione per ricordarli. E per ricordare che 70 anni fa nasceva l’OMS, organismo delle Nazioni Unite di indirizzo e coordinamento in materia di salute. Il compleanno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è stato però una festa solo a metà. Certamente sono stati fatti passi avanti nella riduzione della mortalità infantile, nella lotta alle malattie tropicali, nella ricerca per sconfiggere l’HIV, la tubercolosi e la malaria, ma moltissimo resta da fare.

Parliamo di dati.

Nonostante gli oggettivi progressi, ancora metà della popolazione mondiale non riceve i servizi essenziali di cui avrebbe bisogno, circa 100 milioni di persone cadono in condizione di povertà estrema per aver dovuto pagare l’assistenza sanitaria, oltre 20 milioni di bambini non vengono vaccinati.

Assistenza per tutti.

Proprio per questo, nella Giornata Mondiale della salute 2018 è stato chiesto ai decisori di tutto il mondo di agire concretamente per arrivare alla copertura sanitaria universale. Solo così sarà possibile garantire a ciascuno e in ogni luogo servizi sanitari di buona qualità e senza barriere economiche, in presenza delle quali le persone sono costrette a una scelta forzata tra assistenza sanitaria e altri bisogni primari.

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