Quello che le certificazioni non dicono. Ancora.

La sostenibilità contribuisce a creare valore condiviso. Perché ciò avvenga deve però tradursi in pratiche concrete, che a loro volta devono poter essere adeguatamente comprese e conosciute per offrire i benefici attesi.

Questo non sempre avviene. Anzi, per le aziende impegnate nella “Corporate Social Responsibility” (CSR) una delle difficoltà aggiuntive consiste proprio nel veder correttamente attestato e comunicato l’impegno profuso in termini di responsabilità ambientale e sociale. Qualcosa che possa contribuire in modo importante a fare la differenza, a sviluppare vantaggio competitivo.

Da molti anni, in qualche misura, contribuiscono a questo le certificazioni, fra cui quelle ambientali, documenti che attestano la rispondenza (di un prodotto, un servizio, un sistema di gestione e così via) a linee guida o normative specifiche. Che siano emanate da enti normatori ufficiali o frutto di iniziative di singoli istituti e organizzazioni multi-stakeholder, le certificazioni rimangono tuttavia per molti, troppi cittadini e consumatori, poco più che sigle.

Considerato però che lo sviluppo sostenibile è multi-stakeholder, è forse giunto il momento di valorizzarle di più, migliorarle e lavorare tutti insieme per farne uno strumento di comunicazione ancora più affidabile, riconosciuto ed efficace.

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