Istituzioni, imprese e cittadini per la difesa degli oceani

Istituzioni, imprese e cittadini per la difesa degli oceani

Tutti sono concordi: gli oceani e i mari rappresentano una risorsa fondamentale per la vita del pianeta, e la plastica può compromettere gravemente l’equilibrio di questi ecosistemi. Anche per questo negli ultimi anni decine di Paesi in tutto il mondo hanno deciso di adottare politiche rigorose per contenere l’inquinamento da plastica, in particolare di quello causato da una cattiva gestione dello smaltimento di oggetti usa e getta.

Un cambio di rotta che ha visto le Nazioni Unite protagoniste con diversi provvedimenti e con l’inserimento della salvaguardia di mari e oceani tra gli obiettivi dell’Agenda 2030. L’obiettivo 14 (“Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile”) ricorda infatti l’importanza degli oceani, perché influenzano i sistemi globali che rendono la Terra un luogo vivibile per il genere umano.

In Italia sono stati presi alcuni provvedimenti importanti: nel 2013 sono state vietate le buste di plastica nei supermercati; nel 2018 sono stati eliminati i sacchetti di plastica per l’acquisto dell’ortofrutta; nel 2019, anticipando la direttiva europea, sono stati banditi i cotton-fioc in plastica, e dal 2020 sono stati vietati i prodotti cosmetici che contengono micro-plastiche.

In questo quadro, molto importante sarà anche la collaborazione delle imprese: sono sempre di più quelle che stanno investendo in ricerca, e molti passi avanti sono stati fatti nella riduzione della plastica nei processi, nei prodotti e negli imballaggi.

Naturalmente resta fondamentale il ruolo delle associazioni non profit, che in molti casi sono passate dalla denuncia alla collaborazione con le imprese e le istituzioni, anche per sensibilizzare le persone.

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