Bioeconomia: la transizione ecologica come opportunità
La bioeconomia è un modello economico fondato sul limite biofisico della crescita che si propone di utilizzare le risorse biologiche, inclusi gli scarti, come input per la produzione di beni ed energia. Secondo una classificazione europea possono far parte della bioeconomia i settori della produzione primaria (agricoltura, allevamento, foreste, pesca e acquacoltura) e i settori industriali che trasformano le materie prime biologiche come l’industria alimentare, mangimi, cellulosa e carta, lavorazione del legno, chimica, energia.
Per andare verso la bioeconomia è necessario che le imprese investano nella ricerca di soluzioni innovative di processi e prodotti. Ma non basta mettere in campo risorse economiche se mancano figure professionali con competenze adeguate. Per questo la Fondazione Ellen MacArthur (uno dei più grandi enti al mondo che opera per promuovere l’economia circolare) ha lanciato nel 2019 una sfida importante: sensibilizzare 60 milioni di designer nel mondo sulla necessità di “pensare circolare” e convincere altri 20 milioni a sposare i principi dell’economia circolare. La fase di progettazione è infatti fondamentale per la transizione ecologica perché contribuisce a limitare gli sprechi e ridurre l’impatto ambientale.
Più in generale non va dimenticato che il mondo del lavoro chiede sempre nuove competenze: si stima per esempio che una parte significativa delle attività collegate ad alcuni settori, come quelli dalle energie fossili e dell’automotive, saranno a rischio se non verranno riconvertiti modelli e processi. Parallelamente si apriranno molte possibilità per nuovi profili professionali con competenze interdisciplinari e digitali.