2010 - 2020

Gli Stati Uniti

La conferma di un impegno sostenibile globale

Con il nuovo decennio il Gruppo Sofidel conferma la sua intrinseca adesione al nuovo credo internazionale della sostenibilità e la sua attitudine a lavorare in partnership. Nel dicembre 2010, infatti, aderisce al Global Compact delle Nazioni Unite (ONU), una piattaforma strategica per le imprese finalizzata all’applicazione e alla promozione di principi fondamentali in materia di diritti umani, lavoro, ambiente e lotta alla corruzione. Nel 2011, Sofidel pubblica il suo primo Bilancio Integrato, uno strumento di reporting ancora più sintetico ed esaustivo che integra le dimensioni della sostenibilità con la relazione sulla gestione economico-finanziaria e il bilancio consolidato. Nell’aprile 2014, viene introdotto il principio “Less is More”, un orientamento di fondo nell’operare del Gruppo: ricercare soluzioni per dare “di più” in termini di valori, prodotti e servizi, “con meno” in termini di consumi e sprechi. L’obiettivo è realizzare prodotti dall’impronta ecologica sempre più ridotta e allo stesso tempo più performanti. Prodotti che racchiudano quote inferiori di capitale naturale grazie alle più elevate qualità funzionali e alle prestazioni innovative.

Secondi in Europa e in continua crescita

Tra il 2010 e il 2013 il Gruppo acquista Comceh in Romania e LPC Group con stabilimenti in Gran Bretagna, Svezia, Belgio e Francia. L’operazione comporta anche l’acquisizione di altri importanti marchi nel Regno Unito, Repubblica di Irlanda, Belgio, Olanda e Lussemburgo. Nel 2011, viene anche presentato il nuovo brand Papernet, per il mercato Away-from-Home a cui fanno seguito, negli anni, i marchi Consumer Nalys e Cosynel in Belgio e Lycke nei Paesi Scandinavi. Nel 2015, è attivato il nuovo impianto di converting di Swedish Tissue, in Svezia, dotato di un avveniristico magazzino automatizzato. Contemporaneamente, in Francia, viene ultimato il nuovo stabilimento di trasformazione di Ingrandes. Per l’Europa si apre una nuova fase di crescita strategica organica e Sofidel diventa il secondo player europeo.

Lo sbarco e la crescita negli USA

Nel 2012, Sofidel allarga ancora i propri orizzonti e sbarca negli Stati Uniti. Qui acquisisce la società Cellynne attiva nel mercato Away-from-Home con tre stabilimenti: uno integrato in Florida (Haines City) e due di trasformazione nel Winsconsin (Green Bay) e in Nevada (Henderson) – quest’ultimo, poi, trasferito a Las Vegas nel 2018. Nel 2014 viene aperto un nuovo impianto di trasformazione in Oklahoma (Tulsa) e potenziato quello in Nevada. Nel 2015 avvengono le acquisizioni della società Green Bay Converting Inc., di un impianto di trasformazione in Wisconsin (Green Bay) e di un fabbricato in Mississippi (Hattiesburg). Contemporaneamente il Gruppo attiva un nuovo investimento greenfield in Ohio (Circleville) e apre nuovi uffici in Pennsylvania (Philadelphia). In soli tre anni, Sofidel è presente in 7 Stati con una capacità produttiva di 200.000 tonnellate annue.

Il continuo impegno per l’ambiente

Dopo cinque anni dall’adesione al programma internazionale WWF Climate Savers, il Gruppo, nel 2013, raggiunge l’obiettivo prefissato, riducendo dell’11% le emissioni di CO2. Forte di questi risultati e coerentemente con la propria filosofia “Less is More”, Sofidel fissa per il 2020 obiettivi ancora più ambiziosi. Oltre a ridurre le emissioni specifiche di CO2, dirette e indirette, l’azienda si impegna anche a incrementare l’utilizzo di energie rinnovabili e a svolgere un ruolo attivo nella promozione della “low carbon economy” all’interno del settore industriale di riferimento e fra i propri stakeholder.

2016. Gli eventi

La ricorrenza dei 50 anni è stata vissuta come una preziosa occasione per affermare e promuovere pienamente l’identità Sofidel. Obiettivo perseguito avviando le celebrazioni a livello nazionale, con una conferenza stampa a Milano; sostenendo una tappa del “Festival della Crescita” a Lucca; celebrando i dipendenti con una festa in contemporanea in tutti gli stabilimenti nel mondo; supportando la produzione del documentario “Carta, una storia infinita” di National Geographic presentato in anteprima a Londra e trasmesso in più Paesi europei; attivando una campagna corporate sulle principali testate finanziarie europee; e realizzando, infine, un libro sulla storia del Gruppo, la storia del distretto cartario di Lucca e la cultura della carta tissue, curato dall’Università degli Studi di Pisa. Attività tanto più giustificate anche a fronte dei riconoscimenti pubblici ricevuti fra i quali, la visita alla sede Sofidel del Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, Matteo Renzi (2016), e una menzione da parte del Presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama (2016), nel corso di un evento dedicato agli investimenti esteri negli Stati Uniti.

Una nuova fase di crescita strategica

Accanto a questo lavoro legato alle radici valoriali e all’incremento della riconoscibilità e della notorietà del brand Sofidel, il 2016 è stato anche l’anno di una ulteriore, significativa proiezione verso il futuro. Di fatto, l’avvio di una nuova fase strategica di crescita che prevede percorsi di sviluppo diversificati per l’Europa e gli Stati Uniti. Nel vecchio continente, dove ormai la disseminazione di stabilimenti produttivi vicino ai mercati di sbocco può dirsi conclusa, lo sviluppo di Sofidel passerà dalla crescita organica: dall’incremento cioè della capacità produttiva degli attuali siti produttivi, con possibili, rare acquisizioni opportunistiche. Negli USA, invece, dove si registra la doppia necessità di incrementare la capacità produttiva e la copertura geografica, e dove sono attesi più ampi margini di crescita, lo sviluppo avverrà attraverso la replica della strategia già applicata con successo in Europa, ovvero attraverso un mix di investimenti greenfield e di acquisizioni.

La crescita organica in Europa

Nel corso del 2018 sono portati a compimento i progetti per triplicare la capacità produttiva in Sofidel Poland, nello stabilimento di Ciechanów, e Sofidel Spain, nel sito produttivo di Buñuel. Si tratta di quella crescita organica già prevista nella progettazione di tutti i nuovi stabilimenti realizzati nel corso degli anni. In entrambi i casi, come previsto anche per lo stabilimento americano di Circleville (Ohio), è utilizzata la tecnologia Advantage NTT (New Tissue Technology) 200, che consente la produzione di tissue convenzionale e di carta strutturata (textured paper). Dal 14 novembre 2018, inoltre, la società Sofidel Turkey, nata nel 2004 con l’acquisizione della divisione tissue di Dentas Kağıt, ha cambiato denominazione in “Tasfye Halinde Sofidel Turkey Kagit Sanayi Ve Ticaret Anonim Sirketihas” e ha avviato la procedura di liquidazione.

Gli investimenti strategici greenfield negli USA

A febbraio 2018 è attivata la prima linea di converting nello stabilimento integrato di Circleville (Ohio), mentre, nel mese di marzo, prende avvio il secondo grande investimento greenfield per la costruzione di uno stabilimento integrato a Inola (Oklahoma), destinato a servire le aree centro-meridionale e centro-occidentale del Paese. A ottobre 2018, è inaugurato a Circleville l’impianto produttivo più grande, moderno e sostenibile del Gruppo. Lo stabilimento si caratterizza per l’adozione di tecnologie innovative per quanto riguarda le fasi di cartiera, converting e magazzino. Ad agosto 2019 è avviata, invece, la prima linea di converting nello stabilimento di Inola.

Gli ultimi passi

Nel 2023, per soddisfare la crescente domanda del mercato Sofidel rafforza ancora la sua capacità di produzione con un investimento di 185 milioni di dollari nel proprio stabilimento integrato di Circleville, in Ohio. Il progetto prevede la costruzione di un nuovo edificio destinato a ospitare un nuova macchina da cartiera Valmet DCT 200 la cui entrata in funzione, con una capacità produttiva di 70 mila tonnellate all’anno, è prevista per il terzo trimestre del 2025.

A inizio 2024 Sofidel acquisisce da ST Paper una cartiera a Duluth, in Minnesota, nell’Upper Midwest. L’impianto, tecnologicamente avanzato, ha una capacità produttiva di 65 mila tonnellate annue e occupa ottanta persone.