La generosità di prendere con sé

Articolo a cura di Francesco Morace, Presidente di Future Concept Lab


L’Enciclica di Papa Francesco presentata al mondo da Assisi il 4 ottobre, propone il nome emblematico di Fratelli Tutti. Sulla fraternità e l’amicizia sociale con una concezione rinnovata di solidarietà, reciprocità, generosità. Dalla riflessione contenuta in questo testo, che rappresenterà una pietra miliare nella produzione pontificia, emerge la consapevolezza della con-presenza – di un radicale essere accanto all’altro – e della com-prensione intesa come un prendere con sé, farsi carico dell’altro, condividendone il respiro. Il battito del cuore è unico e personale, non si può condividere, mentre invece il respiro si può sintonizzare, alimentare con la stessa aria: lo si può riconoscere e allenare.


Ciascuno di noi, anche attraverso i dispositivi digitali, non esiste che in relazione: è in questa direzione che appare ormai necessaria la prova iniziatica del viaggio sulla stessa barca, che diventa sempre più spesso un vettore di socializzazione, un incontro con l’altro, chiunque esso sia. In una prospettiva futura, salvarsi coincide con la generosa uscita da sé, aprendosi all’altro. Ma affinché questa apertura abbia un senso, è necessario che si fondi su qualcosa di stabile e riconosciuto: un patto di generosità che diventa riconoscenza e restituzione.


Anche le aziende in futuro dovranno misurarsi con una nuova idea di generosità che non è semplice beneficienza, ma capacità di restituzione, ad esempio a un territorio che le ospita, nutrendo e alimentando la loro attività. La reciprocità costituisce dunque la chiave della relazione autentica con il cliente, poiché permette lo scambio alla pari di opinioni e di esperienze che possono e devono consolidare il confronto aperto con i propri interlocutori. In questo senso non è possibile fidelizzazione senza reciprocità, il che esclude strategie ambigue o impositive.


L’homo reciprocus e non solo più l’homo economicus, diventa così il referente per strategie in cui lo scambio non è più simultaneo e dettato da regole economiche e quantitative (prodotto-valore-denaro), ma simboliche, relazionali e temporali, lasciando ad esempio aperto il canale del dono e della sua restituzione nel tempo. I casi ormai consolidati di Linux e Wikipedia in cui ciascuno collabora per il piacere di farlo, o per la soddisfazione di aver dato un contributo, risultano ancora oggi emblematici a questo proposito.


È quella tensione verso un mondo migliore che possiamo solo immaginare, e che possiamo definire idealità, in grado di sostituire la rigidità dogmatica dell’ideologia. Il modello estrattivo su cui è fondato il web (attingo gratuitamente le informazioni che mi servono) può costituire una scelta sostenibile solo nel caso in cui qualcuno continui a immettere generosamente dosi massicce di qualità e valore all’interno del sistema: in termini estetici, etici, creativi e progettuali.


Proponiamo un unico esempio emblematico: The Restaurant Project è un’iniziativa benefica ideata da Haus, una piccola e innovativa impresa familiare attiva in Usa nella cultura del bere. Il progetto, lanciato il 7 aprile 2020, ha dato vita a una collezione di nove aperitivi a marchio Haus creata in collaborazione con (e a supporto di) altrettanti ristoranti di diverse parti degli Stati Uniti. Gli aperitivi riflettono l’approccio culinario di ogni specifico locale e spaziano da quello per Poole’s Diner, in North Carolina, con pompelmo, timo, pepe Tellicherry profumato e miele, a quello per Mister Jiu’s di San Francisco, con cardamomo nero, tè lapsang affumicato e zenzero. Il 100% degli utili va ai ristoranti, consentendo loro di supportare i dipendenti e coprire i costi durante la pandemia.


L’acquisto passa attraverso i ristoranti stessi, ma si prenota sul sito web di Haus che paga subito il ristorante. L’acquisto ha quindi un impatto positivo immediato. La bottiglia ordinata viene poi recapitata quando è pronta e l’Azienda tiene aggiornato l’acquirente in ogni fase del processo. Già nella prima settimana Haus ha inviato decine di migliaia di dollari ai piccoli e raffinati locali in difficoltà: un segno di generosità in un momento così difficile.